Industria human centric: le novità del paradigma 5.0

I concetti di human centric e di industria 5.0 stanno diventando sempre più ricorrenti in materia di organizzazione aziendale e produttiva. Di cosa si tratta realmente?

Dobbiamo andare con ordine: Antropocene è l’era dell’uomo, così come postulato da Paul Crutzen, un’era in cui le attività umane hanno un impatto significativo sull’ecosistema del pianeta, sia dal punto di vista fisico, sia da quelli chimico e biologico.

Da questo presupposto nasce la teoria dell’antropocentrismo, per cui l’uomo è centrale nell’universo.

Un approccio “human centric” che ritroviamo, con le dovute proporzioni, anche nel paradigma della nuova industria 5.0, che proclama come punti chiave del proprio manifesto:

  • centralità dell’essere umano
  • resilienza
  • sostenibilità

Industria 5.0 nasce per risolvere le questioni lasciate aperte dal modello precedente, in termini soprattutto di impatto ambientale e di disuguaglianza sul posto di lavoro.

Principale obiettivo, però, è la creazione di una struttura chiamata Collaborative Industry, fondata sulla cooperazione uomo-macchina per fornire ai consumatori prodotti estremamente personalizzati, sempre più vicini alle loro necessità individuali e sempre perfettamente ecosostenibili.

Industria human centric

L’evoluzione tecnologica degli strumenti disponibili, quindi, deve essere seguita da un’evoluzione del fattore umano: non più semplice costo ma elemento strategico che deve essere formato e valorizzato.

“Human centric” diventa, in questo contesto, un approccio che va oltre il mondo del lavoro e coinvolge la società nel suo complesso: riconoscendo la centralità del fattore umano, infatti, si insegue l’equilibrio tra sviluppo economico, società e ambiente.

L’industria 5.0 vuole arrivare a fornire ad ogni consumatore il prodotto di cui ha esattamente bisogno: si parla allora di human centric design, partendo dalle necessità dell’utente finale per progettare e realizzare la soluzione ai suoi problemi.

L’antropocentrismo offre però una chiave di lettura, come abbiamo visto, che non riguarda solo il consumatore ma anche il lavoratore.

Non è un caso se molte realtà (parliamo qui di human centric manufacturing) abbiano deciso di investire sulla creazione di ambienti produttivi nei quali vengono tenuti in grande considerazione il benessere fisico, mentale ed emotivo e lo sviluppo di un rapporto collaborativo tra i lavoratori.

Simile nella teoria ma differente nell’applicazione è il concetto di human centered technology, che vede l’uomo come componente fondamentale del processo produttivo, delegandogli la responsabilità del sistema. Ciò è possibile perché vengono riconosciute la creatività e l’abilità dell’operatore, investendo al tempo stesso sulla sua formazione per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze che costituiscono un valore aggiunto.

Cosa significa human centric per Assist-tec?

Siamo in un momento storico in cui l’automazione si pone come pilastro dell’industria, con conseguenti preoccupazioni sulla perdita di importanza della componente umana.

Ciò deriva anche da una concezione che negli anni passati ha, erroneamente, posto il focus sull’efficienza produttiva, mettendo in secondo piano non solo la sicurezza dei lavoratori ma anche il loro benessere.

Da questi presupposti, Assis-tec sostiene apertamente la filosofia human centric, definendola la vera innovazione per il futuro. I robot collaborativi di nostra produzione non mirano a sostituire la forza lavoro umana ma sono progettati proprio in funzione di un approccio che pone l’uomo al centro dell’attività lavorativa:

  • Condivisione di spazi e mansioni
  • Ambiente di lavoro più sicuro e confortevole per i dipendenti
  • Maggiore efficienza e produttività

L’automazione diventa quindi un’applicazione intelligente del progresso tecnologico, uno strumento attraverso il quale il singolo può innalzare ed esprimere appieno le proprie competenze.

Il rapporto tra Assis-Tec e implementazione del modello human centric è tema di discussione del numero di maggio della rivista Automazione Integrata , pubblicazione edita da TecnicheNuove che informa su novità e tendenze in settori chiave come la robotica e la progettazione di macchinari, aiutando le aziende a integrare diverse tecnologie per ottimizzare i processi produttivi.

Robot collaborativi e applicazioni human centric

Come si manifestano, nella pratica, le implementazioni del sistema human centric in un settore come quello dell’automazione industriale?

Se ragioniamo nell’ottica del voler semplificare il lavoro dell’operatore, oltre a fornirgli un robot collaborativo tecnologicamente avanzato e facile da programmare, dobbiamo ragionare anche sull’ergonomia.

Robofeed serie C va proprio in questa direzione: attraverso l’installazione del cobot FANUC CRX su un carrello dotato di ruote, riusciamo a garantire mobilità e flessibilità con un ingombro minimo.

Risultato: l’isola robotica è compatta, può essere spostata agevolmente da una macchina utensile all’altra, facilitando la produzione anche di piccoli lotti, risparmiando spazio e facilitando l’operatività manuale quando necessaria.

Senza dimenticare che stiamo parlando di un cobot costruito con componenti all’avanguardia, come le pinze collaborative Onrobot, soluzione per la presa pezzo versatile ed estremamente semplice da usare.

Tutte queste scelte fatte al momento della progettazione vanno verso un’integrazione sicura ed efficiente del lavoro umano con le isole robotizzate, favorendo il ruolo dell’operatore ed il suo potenziale.

Assis-tec e industria 5.0

Se da una parte le soluzioni Robofeed nascono per semplificare l’applicazione del modello human centric e il paradigma 5.0 nelle altre aziende, dall’altra siamo in prima linea per integrare questa filosofia anche all’interno dei nostri processi produttivi.

Esempio concreto è lo sviluppo di un CRM (Customer Relationship Management) integrato: non solo gestione delle relazioni coi clienti, quindi, ma anche creazione di una struttura capace di unire tutti i reparti aziendali per ottimizzare i processi interni.

Parola d’ordine, in questo caso, è cooperazione, fatta anche di condivisione di risorse e vista come direttrice fondamentale da seguire per una maggiore efficienza operativa.

Secondo punto è quello relativo alla formazione: se per l’industria 5.0 è fondamentale valorizzare la componente umana, fornendole tutto ciò di cui ha bisogno per esprimersi al meglio sul posto di lavoro, lo sviluppo delle competenze del nostro team è imprescindibile all’interno della nostra strategia aziendale.

Allo stesso tempo forniamo ai nostri dipendenti tutti gli strumenti necessari per adattarsi e rispondere prontamente alle nuove sfide offerte dal mercato.

Non manca ovviamente l’attenzione alla sostenibilità ambientale, promossa attraverso la scelta di componenti eco-friendly per i nostri prodotti (come la nuova generazione di robot Fanuc) e la presenza di un laboratorio interno in grado di rigenerare ricambi elettronici di ogni tipo.

A ciò si aggiunge una sede aziendale progettata proprio per ridurre l’impatto sull’ambiente, attraverso impianti fotovoltaici, un’elevata presenza di superfici vetrate per sfruttare l’illuminazione naturale e sistemi di illuminazione LED a basso consumo.

L’impegno attivo è anche nella riduzione dell’uso della plastica, grazie ai sistemi Culligan per il microfiltraggio dell’acqua proveniente dalla rete idrica.

La strada verso la completa integrazione del piano di transizione 5.0 è ancora lunga ma, ponendosi ogni giorno un nuovo obiettivo, Assist-tec è confidente di muoversi nella direzione giusta.