Parlando dell’anno che verrà, il 2024, il cofondatore di Microsoft, Bill Gates, ha anticipato che le AI diverranno entro breve la tecnologia dominante in ogni parte del globo, sia per quanto riguarda le aziende sia per l’uso quotidiano[1]. Una rivoluzione che accelererà moltissimi iter di innovazione e cambierà radicalmente i processi produttivi industriali a una velocità senza precedenti. «Il 2023 ci ha fatto intravedere come l’intelligenza artificiale plasmerà il futuro», ha scritto Gates sul suo blog. «Ora abbiamo una migliore comprensione delle tipologie di lavoro che l’IA sarà in grado di svolgere da sola e di quelle per le quali fungerà da assistente». Tra queste funzioni rientra sicuramente l’asservimento delle macchine utensili a controllo numerico, un settore dell’automazione industriale che sta subendo cambiamenti radicali nell’ultimo periodo e che promette grandi vantaggi di sviluppo ed efficienza per gli anni che verranno.
Il machine learning e il deep learning
Per quanto Industria 4.0 abbia rappresentato un importante punto di svolta per tante smart factory moderne, sarà Industria 5.0 a tracciare seriamente la strada la transizione digitale. Se, infatti, un tempo, per funzionare, macchine utensili CNC, robot, cobot e isole robotizzate richiedevano la presenza di uno o più operatori umani che ne monitorassero le azioni, con l’avvento delle intelligenze artificiali questi stessi strumenti potrebbero ora diventare “intelligenti”, grazie all’uso di algoritmi di apprendimento o al Machine Learning. Con quest’ultimo si fa riferimento a tutti quei meccanismi che consentono a una macchina di ottimizzare le proprie prestazioni attraverso un processo di auto-apprendimento. Come? Basandosi sulla rilevazione e l’analisi dei dati, unitamente a modelli matematici e statistici. Oltre che di Machine Learning, si parla anche di Deep Learning. Ma cosa si intende? Per Deep Learning si indica una tipologia di apprendimento ispirata al funzionamento del cervello umano. In questo caso, infatti, oltre a modelli matematici si utilizzano delle reti neurali artificiali.
Quali sono i vantaggi nell’uso delle AI nei processi produttivi?
È impossibile prevedere con accuratezza cosa accadrà da qui ai prossimi mesi, ma una cosa è certa: l’AI sta diventando sempre più importante per l’industria perché offre vantaggi significativi in termini di efficienza, personalizzazione, controllo e sicurezza. Soprattutto, si riducono i tempi nei vari processi e gli errori umani. Di conseguenza, si ottimizza il ricavo. Un beneficio favorito anche dalla logica di “Business Continuity”, data dalle logiche di automazione e manutenzione predittive dell’intelligenza artificiale, che prevede una produzione senza stop causati da fermo macchina o guasti, con derivante diminuzione dei pericoli a cui sono esposti i lavoratori.
E quali i rischi?
Tra le maggiori preoccupazioni associate all’integrazione delle IA all’interno delle aziende c’è sicuramente quella legata ai posti di lavoro degli operatori umani. L’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe, infatti, portare alla scomparsa di molti di essi, causando una crisi sociale ed economica di proporzioni difficilmente calcolabili. Secondo uno studio del Parlamento Europeo[2], si calcola che circa il 14% dei posti di lavoro nei paesi aderenti all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sono automatizzabili, mentre un altro 32% sarebbe costretto ad affrontare cambiamenti sostanziali. Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello relativo alla sicurezza informatica. Le applicazioni di intelligenza artificiale che sono a contatto con reparti industriali possono essere utilizzate in modo improprio o hackerate. Un uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale potrebbe causare fughe di dati riservati e segreti industriali.
Robofeed: il futuro dell’automazione a Reggio Emilia
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[1] www.wired.it – “Il mondo che ci aspetta nel 2024, secondo Bill Gates” (24/12/2023)
[2] www.europarl.europa.eu – “Quali sono i rischi e i vantaggi dell’intelligenza artificiale?” (28/06/2023)